“La verità di Iago” di Ettore Catalano

Di Antonio Battei

Vi sono maestri in ogni campo dello scibile umano e, ovviamente, la letteratura italiana non sfugge a questa, se vogliamo pur banale, considerazione. Così come non sfugge quella specifica del romanzo cosiddetto “giallo”: dalle celebri copertine dei polizieschi pubblicati dalla Mondadori con la copertina gialla, appunto.

Scrivere è un esercizio difficile, faticoso, quasi impossibile se non si è molto letto e riletto, e le costose scuole di scrittura a poco o niente servono, se non ad illudere.

Ma lo scrivere appassiona, coinvolge: un passatempo intimo, forse un rivedersi allo specchio, forse un analizzarsi riga dopo riga. Insomma una sfida tra chi scrive e chi legge… o dovrebbe leggere…

Pochi dunque gli scrittori, tanti i dilettanti che ci provano spesso, molto spesso, con esiti assai pallidi: e i confronti sono impietosi.

Ma a volte, come per incanto, capita ancora e per fortuna d’incontrare riga dopo riga pagine attrattive capaci di sedurre il lettore in un coinvolgimento che ferma e trattiene lì a leggere, mentre gli affaticati occhi vorrebbero smettere, ma non si riesce.

E si legge avidamente, e chi legge, piano piano, entra in quel libro magicamente, quasi  diventando esso stesso l’autore, un personaggio o… financo un paesaggio a rammentare luoghi magari solo sognati, o a scorgere, nei reconditi meandri della mente, il proprio agognato personaggio.

E questa è la magia di Ettore Catalano col suo col “mio” La verità di Iago, da leggersi d’un fiato.

E in quelle pagine i personaggi e i paesaggi, come prima dicevo, diventano vivi e viventi e interrogano il lettore in un continuo abile gioco di certezze e fantasie.

Aleggia lo spirito di Iago su tutti, ma anche Bianca Guadalupi la bella moglie dell’ingegner Rino Monticelli, ma anche Donato Tanzarella, ma anche e soprattutto Ostuni e Brindisi. Luoghi onirici di un cuore stanco che non vuole invecchiare e la “Sentinella” in alto tra i cieli di Brindisi a guardia e salvaguardia di una città dai mille colori dai mille amori… e l’inesorabile sciabordio dell’acqua per sempre segna un tempo trascorso.

Città personificate da Ettore Catalano che sa come gestire il suo sostanzioso e prezioso patrimonio di letture, di profonde conoscenze e piacevolmente e intensamente a noi le rimanda ne “La verità di Iago”.

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