Da dentro e da fuori: alcune riflessioni sull’Enciclica ‘Fratelli tutti’
L’importanza di ascoltare un leader che parla di ciò che c’è fuori, di ciò che c’è ‘sotto’, e non, anche, ciò che c’è ‘dentro’: la sua chiesa.
di Fabio Vanni
L’importanza di ascoltare un leader che parla di ciò che c’è fuori, di ciò che c’è ‘sotto’, e non, anche, ciò che c’è ‘dentro’: la sua chiesa.
di Fabio Vanni
Con il contributo di Marco Deriu pubblicato pochi giorni or sono consideriamo conclusa l’iniziativa del “Dialogo sulla Fratelli tutti”, avviata nello scorso ottobre, che ha ospitato oltre venti voci che si sono espresse su diversi punti toccati dalla Lettera di Papa Francesco.
di Marco Ingrosso e Sergio Manghi
Se il linguaggio politico xenofobo accusa politici e organizzazioni non governative di essere troppo deboli e accondiscendenti, Papa Francesco procede nella direzione contraria, quella di rilanciare con forza un quadro di convinzioni morali differenti.
di Marco Deriu
Se da un lato Francesco utilizza quel linguaggio semplice, concreto, comprensibile a tutti a cui ci ha abituati in questi anni, dall’altro anche questa enciclica è strutturata in maniera complessa, e tale da sollecitare riflessioni tra la sfera personale e la sfera comunitaria.
di Matteo Truffelli
La lettura della nuova enciclica di papa Bergoglio, Fratelli tutti, si inscrive in quel dialogo interreligioso che il pontefice coltiva dall’inizio del suo insediamento: un invito alla “cultura dell’incontro”.
di Maria Inglese
Nell’enciclica Fratelli Tutti, Papa Francesco affronta – fra gli altri – il tema dell’uguaglianza fra gli uomini come conseguenza di una reale presa di coscienza, in quanto risultato di una fraternità consapevolmente coltivata.
Samuele Trasforini
L’ultima enciclica di papa Francesco è rivolta a tutte le persone di buona volontà, in una lingua comprensibile a tutti. Certamente si richiama alla tradizione della Chiesa, ma è in dialogo con noi, il nostro tempo, con la lingua semplice, quotidiana, del Vangelo. Parla “in dialetto”, cioè nella lingua che viene dal cuore che è nata in famiglia e che si usa tra amici. di Danilo Amadei
Molte autorevoli riflessioni sul presente, concludono denunciando carenze nell’educazione e invocando il ruolo della Scuola perché provveda. Non troveremo questo schema nell’enciclica Fratelli tutti. Papa Francesco propone un’ampia rassegna dei problemi che affliggono il presente, ma non li mette sul conto dell’educazione e della scuola, si direbbe anzi che il sistema educativo non rientri nei suoi interessi. Possiamo credere che sia così? Di Alessandro Bosi
Per la giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2021 papa Francesco così ha titolato il suo messaggio: «La cultura della cura come percorso di pace». È a partire dalla parola pace, e del suo risuonare dentro la logica della cura, che tento una rilettura dell’enciclica Fratelli tutti. Di Aluisi Tosolini
Una premessa, prima di qualsiasi osservazione e commento. L’enciclica è rivolta all’umanità tutta, prescinde dal credere o non credere, o in che cosa e in Chi credere, da parte dei destinatari. L’affermazione «a volte, coloro che dicono di non credere possono vivere la volontà di Dio meglio dei credenti» (§. 74), ne evidenzia oltre ogni equivoco l’intento universale. Con questo spirito Papa Francesco entra con forza, attraverso il richiamo al Vangelo, su temi che da tempo sono all’ordine del giorno nel nostro mondo globale, e insieme su quelli di più stretta attualità. Francesco: mai nessun Papa aveva assunto il nome del Santo di Assisi; colui che con il suo modo radicale di interpretare il mondo si era spinto al limite della rottura con la Chiesa Romana, immaginando una Chiesa dei poveri, come prospettata alle origini dai testi evangelici. Gesù, il Vangelo e San Francesco quindi le coordinate per orientare il mondo da parte della cristianità.
Di Francesco Gianola Bazzini
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