Tra cronaca, storia e fede, il profilo di una figura fondamentale del Medio Evo parmigiano: FRA SALIMBENE DE ADAM

Gli obbiettivi della ‘riforma gregoriana’ dell’XI secolo: lotta alla simonia (compravendita delle cariche ecclesiastiche), proibizione del concubinato di chierici e sacerdoti con donne e affermazione del potere pontificio con il Dictatus papae di Papa Gregorio VII (Pontefice dal 1073 al 1085) , vennero raggiunti solo parzialmente. La chiesa del 1200 rimaneva ancora per molti aspetti un’istituzione sotto scacco in crisi di consenso. Sono gli ordini mendicanti che oggi forse sarebbero definiti fondamentalisti: francescani (minori) e domenicani (predicatori) che riguadagnano alla fede le masse popolari, riuscendo a fare argine ai fermenti spirituali tesi alla ricerca delle radici del cristianesimo e che spesso si trasformano in eresie, in aperto contrasto con la Chiesa. Quest’ultima, con grande intuito, coglie favorevolmente la nascita di questi due ordini, affidandogli sempre più insistentemente la cura delle anime e la difesa della dottrina. Non è un caso se proprio in questi due ordini, sempre più istituzionalizzati, si formeranno i principali accusatori delle eresie dell’epoca. Ne è un esempio Fra Salimbene de Adam (1221-1288), francescano-parmigiano, principale detrattore dell’eretico apostolico Gherardo Segarelli.